L'avvento del peccato

La pianificazione

Dario arrivò sotto casa puntuale, io l’aspettavo già in strada con la mia valigia rossa.
Durante quei due giorni mi ero dedicata allo shopping.
Avevo rinnovato completamente il mio guardaroba cestinando per sempre quei quattro stracci da ragazzina sfigata che avevo.
Quel mattino indossavo un vestitino rosso che lasciava le spalle scoperte.
La vita stretta di quel vestito valorizzava il mio esile corpo e la gonna finiva abbondantemente sopra il ginocchio.
Avevo detto addio anche alle scarpe basse scegliendo dei sandali con un tacco alto 12 centimetri.
Le unghie dei miei piedini erano smaltati color bianco perla così come quelle delle mani con l’unica differenza che avevo scelto di pittare gli anulari di rosso.
Anche la biancheria intima era stata rinnovata.
Indossavo un reggiseno push-up aperto che lasciava scoperti i seni.
Le mutandine erano di pizzo nero semitrasparente con al centro un pendaglio di perle.
Avevo dato nuovo look anche alla mia fichetta. L’estetista aveva pulito bene la vulva mentre sul monte di venere avevo lasciato una striscia di pelo ben curata.
Avevo accorciato anche i capelli scegliendo un taglio a caschetto scalato.
Il viso acqua e sapone aveva lasciato il posto al mascara e al rossetto.
<<Buongiorno Saretta, sei proprio uno schianto stamattina!>>
Queste furono le prime parole che Dario disse scendendo dalla macchina per caricare il mio bagaglio.
I miei genitori ci salutarono dal balcone mentre salivamo entrambi sull’auto.
Quindi la monovolume partì spedita verso l’ingresso dell’autostrada.

<<Hai riparato l’aria condizionata? Stavolta vorrei arrivare a destinazione senza puzzare come una troia!>>
Dario fece quel suo solito risolino isterico che mi irritava.
<<Si che lo fatto riparare... ma sei nervosa stamattina? Non mi hai nemmeno salutato!>>
In effetti non ero di buon umore, non avevo chiuso occhio tutta la notte.
Il sorriso solare di Anna mi aveva tolto il sonno.
Ero rimasta a pensare quali potessero essere i suoi punti deboli e le sue perversioni più intime.
In quel suo sorriso materno vedevo le cinta di una fortezza inespugnabile.
Sembrava una madre di famiglia irreprensibile e rappresentava una vera e propria sfida.

Dario appoggiò la mano sulla mia coscia scoperta.
<<Non è che hai voglia di scopare? Vuoi che mi fermo alla prima piazzola che trovo?>>
Guardai Dario e non potei fare a meno di pensare come fosse semplice soggiogare un uomo.
Le perversioni degli uomini erano a portata di mano ma quelle di una donna sono segregati in un forziere personale.
Molte donne buttano via le chiavi e per portarle alle luce occorre un lavoro lungo e paziente.
<<Tieni il tuo cazzone nei pantaloni, preservati per stasera. Non vedi Anna da qualche giorno. Avrà voglia di scopare no? Perché voi due scopate giusto? Da come mi hai riempita l’ultima volta mi vengono dei dubbi! Credo di avere ancora le ovaie zuppe del tuo sperma!>>

Dario continuava ad accarezzarmi la coscia con la sua mano grassocia.
<<beh... siamo sposati da un bel po di anni ormai e come succede a molte coppie l’abitudine ci ha un po spenti.
Comunque scopiamo, certo che scopiamo! Stasera molto probabilmente succederà!>>

La mano di Dario cominciò a salire lungo la gamba e le sue dita cominciarono a giocare con l’elastico delle mie mutandine.
<<Quali sono le perversioni di Anna? Gli piacciono gli uomini giovani? Quelli vecchi? Lo prende nel culo? Dammi qualcosa su cui poter lavorare!>>
Allargai decisamente le gambe in modo da rende più agevole il passaggio della grossa mano tra le mie cosce.

<<Posso dirti che mia moglie da giovane era più intraprendente che adesso. Si vedeva proprio che gli piaceva il cazzo.
Per esempio con lei ho fatto per la prima volta sesso anale. Date le dimensioni del mio uccello non mi era mai passato per la mente di poterlo fare.
Una sera, mentre mi stava sopra, si sfilò il cazzo dalla fica e se lo puntò nel culo.
Rimasi sorpreso e gli chiesi se era la prima volta anche per lei e se ne era sicura.
Mi disse che era la prima volta e col dito mi fece segno di tacere.
Iniziò a scendere un pezzettino alla volta. Ricordo che ad ogni progresso faceva dei grossi respiri.
Ci vollero parecchi minuti prima di sentire il suo anello anale stringere alla base del cazzo.
Superata quella fase mi stupii di come lei riuscisse ad andare su e giù senza provare più dolore.
Ricordo la morbidezza che avvertiva la cappella nello sfregare contro le pareti del retto e il delicato stringere del suo buco del culo che pareva burro.
Lei venne senza toccarsi ed io le eiaculai dentro in quello stesso momento.
Facemmo sesso anale altre volte ma poi questa abitudine si interruppe.
Lei lamentava che quella pratica le aveva causato delle ragadi e non voleva peggiorare la situazione.
Adesso saranno passati 5 o 6 anni dall’ultimo rapporto anale. Forse anche di più.>>

Il racconto di Dario si interruppe per qualche secondo, sembrava raccogliere le idee, anche la sua mano aveva smesso di trafficare con le mie mutandine.
Poi riprese il racconto.

<<Qualche tempo più tardi mi confidò di avermi mentito sulla sua verginità anale.
Mi raccontò, che un capodanno, mentre faceva sesso con un suo ex ragazzo si penetrò nelle stesse modalità con cui l’aveva fatto con me.
Quel suo ragazzo faceva abuso di cannabis e altre droghe.
Le sue erezioni rimanevano sempre un po barzotte quindi mi disse che infilarlo fu tutta un’altra storia.
Non era un periodo di cui andava molto fiera, aveva preso anche lei ad assumere sostanze stupefacenti assieme a questo ragazzo.
Una notte parteciparono ad un party a base di funghi allucinoggeni.
Al mattino si svegliò nuda accanto ad un uomo che non consceva senza ricordare assolutamente cosa avesse fatto per tutta la notte.
Quel'episodio la spaventò molto e la convinse a cambiare strada e a lasciare definitivamante questa persona.>>

Il racconto di Dario cominciò a farmi perdere tra i pensieri.
Non avevo mai avuto un rapporto anale e non riuscivo proprio ad immaginare come il cazzo di Dario potesse farsi strada in quel piccolo forellino.
Il pensiero di prenderlo nel culo mi eccitava da matti ma sarebbe stato meglio fare pratica con cazzi di altro calibro analogamente a come aveva fatto Anna.
Quindi approffitai del silenzio per fare il sunto di quanto avevo appreso da Dario
<<Hai capito la dolce Anna?
Se lo indirizzava nel culo senza che nessuno glielo chiedesse!
Interessante anche il suo passato dove assumeva droghe e l'episodio dello sconosciuto con cui si è risvegliata nuda!
Sono sicura che potrebbero esserci altri aspetti su cui lavorare. Hai altri aneddoti che potrebbero aiutarmi?>>

La mano di Dario si era fatta strada dentro le mie mutandine.
Aveva preso ad accarezzare il pelo corto sul monte di venere ed io sentivo la vulva che cominciava ad inumidirsi.
Quindi presi ad ascoltare il nuovo racconto che stava per iniziare.

<<Beh... si... una volta mi confidò una sua fantasia ricorrente che aveva avuto quando frequentava la prima media.
Usava quella fantasia durante le sue prime masturbazioni procurandosi dei violenti orgasmi.
Mi raccontò che un giorno si stava toccando sul divano di casa approfittando di una copertina che aveva addosso.
Talmente era presa da questa fantasia che non fece caso alla madre che aveva preso ad osservarla.
Saranno stati i movimenti che si percepivano o lo sguardo perso della figlia ma mia suocera capì cosa stava avvenendo sotto quella copertina.
Quindi redarguì Anna che se ne vergognò tremendamente!>>

Il grosso dito di Dario arrivò a premere il clitoride.
Quell'uomo non aveva la minima delicatezza ed il suo tocco pesante aveva preso a darmi subito fastidio.
Afferrai il suo braccio mentre con la mano lo guidavo a muoversi correttamente sulla mia fichetta.
<<ah! aah! si... muoviti delicatamente sulla fica... aaaahhh... siii così bravo...>>
Quando Dario prese a muoversi con il ritmo giusto sul clitoride presi a stuzzicarmi con le dita i miei grossi capezzoli che premevano contro il vestito.
Avevo ancora il seno molto piccolo ma i miei capezzoli erano sempre stati grossi e sporgenti.
Mi ero sempre vergognata di quel seno ma quei capezzoli lunghi mi avevano sempre regalato dei bei momenti di piacere.
Mentre mi godevo la masturbazione spronai Dario a proseguire il racconto.
<<beh... allora? Qual'era la fantasia che passava per la mente di tua moglie...>>

<<Anna fantasticava su un bidello che lavorava nella sua scuola.
Diceva che era un uomo maturo ed aveva dei baffi folti e bianchi.
Lo incrociava sempre durante le ore di educazione fisica. L’uomo sedeva dietro un piccolo banco e salutava cordialmente i piccoli studenti che entravano negli spogliatoi.
Beh... lei immaginava di allontanarsi dalla palestra per un qualsiasi motivo banale... che ne so... andare in bagno... oppure prendere dalla borsa un fermaglio per i capelli...
comunque... nella sua fantasia questo bidello la invitava ad uscire dallo spogliatoio per dirle qualcosa.
Giunta davanti a lui questo le immobilizzava le braccia con una forte stretta.
Quindi la posizionava di peso sul piccolo banco e le sfilava i pantaloncini e le mutandine.
Anna mi diceva che quella situazione di impotenza la eccitava terribilmente.
Dalla sua prospettiva vedeva l’uomo tra le sue gambe slacciarsi la cinta dei pantaloni.
Ne usciva un cazzo perfettamente in erezione con la cappella ben distinguibile al di là del suo ciuffetto di peli biondi.
Quell’istante era per lei sublime.
Da una parte la dominava il terrore della violenza che stava per subire, dall’altra l'emozione di provare la prima penetrazione da parte di un vero uomo.
L’immagine di quel cazzo adornato di peli bianchi che si faceva strada sotto il suo ciuffetto biondo la faceva trasalire.
Le membra della sua fica vergine facevano posto al passaggio di quel membro maturo.
La cappella del bidello sfondava il suo imene e proseguiva insanguinata fino in fondo alla vulva.
Anna immaginava di assistere al proseguo dell’abuso in terza persona.
Si vedeva seduta sul banchetto a cosce aperte mentre il bidello prendeva a penetrarla con forti spinte.
Il suo corpo cedeva alla violenza e lasciava il posto al piacere. Assecondava quell'uomo a fotterla tenendo le sue gambe avvinghiate ai fianchi di lui.
Lei teneva la mano dietro quel collo grinzoso mentre limonavano e la mano di lui stringeva il suo seno ancora acerbo.
I glutei dell’uomo ad ogni spinta si contraevano facendo flettere in avanti il banco.
L’orgasmo di Anna arrivava sempre con violenza nel momento stesso in cui il bidello schizzava il suo seme dentro di lei.
La scena tornava in prima persona, quando il suo stupratore tirava fuori il cazzo e puliva la cappella sgocciolante di sperma sui suoi morbidi peli pubici.>>

Preso dal racconto, Dario aveva inserito due dita all'interno della mia vulva fradicia.
Ero rimasta parecchio eccitata da quel racconto e la voglia di essere fottuta così brutalmente mi spinse ad essere volgare.
<<Aah aaah siii bravo... allargami la fica... che puttana ti sei sposata... tua moglie magari ti ha mentito un'altra volta come era successo per la sua verginità anale... forse non era una sua fantasia... magari è stata stuprata davvero da quel bidello... e magari si è fatta sbattere in quella palestra per 3 anni consecutivi godendo come una troia! >>

Quella situazione mi aveva infoiata, il mio bacino aveva cominciato ad accompagnare la penetrazione di Dario che ebbe a ribattere.
<< No... non credo che mia moglie abbia subito questo...
ne tantomeno che possa provare piacere da uno stupro...
soprattutto se fatto ai danni di una ragazzina...
credo che fossero solamente gli ormoni di una ragazzina in fase di sviluppo a suscitare in lei queste fantasie.>>

Il terzo ed il quarto dito della sua mano avevano fatto il loro ingresso dentro di me.
<<Aaah... siiii daiii così bravo allargami bene... quindi... pensi che non sia una buona idea far stuprare tua moglie da un vecchio bavoso... >>

Una risata sciocca esplose dalla mia bocca. I racconti e la masturbazione di Dario mi stavano portando in un’altra dimensione...
In quel momento sarei entrata volentieri in quella fantasia.
Mi sarei avvicinata a quel piccolo banco.
Avrei avuto alle mie spalle quell’uomo con i baffi bianchi che riponeva il cazzo nei calzoni e si riallacciava la cintura.
Avrei avvicinato le mie labbra sul pube di Anna per pulire con la lingua lo sperma del bidello rimasto su quel ciuffo di peli biondo.
Le avrei leccato la vulva aspettando di assaggiare il seme che ne sarebbe uscito misto a suoi umori. Il pensiero di quel sapore mi fece esplodere.
<<siiii... spingi così... bravo... CAZZOOOO... Siiiii GODOOOO COME UNA PUTTANELLA SIIIII MI GODE LA FIIICAAAA>>

Stringevo il possente braccio di Dario mentre i miei spasmi erano al culmine.
Le mie unghie graffiavano la sua pelle nel tentativo di guidare i suoi movimenti ed assecondare quel piacere.
Il mio bacino schiacciava la vulva contro la sua mano nel tentativo di rendere più profonda la penetrazione delle sue dita.
Quando il mio orgasmo si esaurì Dario estrasse la mano dalle mie mutandine.
Portò le dita dentro alla bocca e saggiò gli umori dalla mia fica.
<<Adesso però mi hai fatto venire voglia di sborrare!>>
Estrasse dai pantaloni il suo enorme cazzo. Era duro e pulsava al di sopra di quei coglioni impressionanti.
<<Non ci pensare nemmeno!
Preserva quelle due cisterne piene di liquido seminale per Anna.
Oggi pomeriggio te le faccio riempire per bene e stasera gliele scarichi tutte nelle ovaie.
Deve sentirsi piena di sperma per le prossime 48 ore mentre trovo il modo di trasformarla in una creatura lussuriosa!
Al massimo... se vuoi... ti faccio rivivere un’esperienza provata durante lo scorso viaggio...
Fermati alla prossima piazzola che devo pisciare!>>

La mano di Dario si muoveva lenta sul cazzo mentre la macchina si fermava nella piazzola.
Scesi dalla macchina e aprii le due portiere quindi mi voltai verso quel porco con la mia espresione da troia.
<<Che fai? Non ti volti? Sei un cazzo di pervertito... ti eccita vedere una ragazzina di 15 anni che piscia?>>
Alzai la gonna. Dalle mutandine trasparenti si intravedeva il taglio dei peli pubici appena sotto il pendaglio di perle.
I tacchi alti mi slanciavano facendomi assumere una posizione da vera troia con il mio culetto che sporgeva all'indietro.
<<Sara che cazzo stai facendo... togliti quelle mutandine e acquattati prima che qualcuno in autostrada ti veda e si vada a schiantare!>>

Abbassai le mutandine fino alle caviglie.
Con lo sgurdo sfidavo il passaggio delle auto in corsa.
Mi eccitava il pensiero di poter essere guardata nuda e sensuale in mezzo all'autostrada.
Tenendomi saldamente alla portiera le mie ginocchia si piegarono lentamente, nascondendo il mio corpo agli occhi degli automobilisti.
Le cosce si aprirono oscenamente e l’urina cominciò a scorrere sull’asfalto mentre ammiravo il cazzo tra le mani di Dario.
Mi rialzai sui miei tacchi. Le dita dei pedi smaltate di bianco erano ritratte all'inerno dei sandalini per sostenere il peso del corpo.
Le piccole labbra della mia vagina già molto pronunciate e pendenti spiccano per via della depilazione.
<<Dario... hai qualcosa per pulire la fica?>>

Dario fece per allungarsi e prendere i fazzoletti dentro il porta oggetti come l’ultima volta.
Abbassai leggermente il vestitino facendo fuoriuscire un seno che presi a stringere tra la mano.
Il clacson di un automobilista che mi aveva notata in piedi e nuda sulla piazzola suonò rabbioso mentre si allontanava correndo sull'autostrada.
<<Perché non fai il gentiluomo e mi pulisci per bene con la lingua?>>
Dario non se lo fece ripetere due volte.
Si slacciò la cintura di sicurezza e in un attimo la sua bocca stava succhiando le mie pendenti labbra gocciolanti di piscio.
La bocca mi succhiava saggiando il sapore acre dell’urina.
Quando sentii la sua lingua insinuarsi dentro la vagina decisi di staccare il suo viso dalla vulva ancora sensibile dal recente orgasmo.
Mi girai di spalle e mi chinai leggermente in avanti.

Le mani di Dario afferrarono e miei glutei sodi esponendo l’ano.
La sua lingua cominciò a leccarlo freneticamente.
L’odore del culo gli fece perdere il controllo e sentivo la lingua premere per entrare.
Mi stava piacendo e cominciai a spingere decisa il sedere contro il suo viso.
Appena rialssai i muscoli sentìì quella lingua penetrare il forellino ed esplorare il retto.
Cominciai seriamente a pensare che era giunto il momento di prenderlo nel culo.
Ma ovviamente non quel giorno, quindi mi liberai dalla presa di Dario e riportai le mutandine al loro posto.
<<Rimetti il cazzo nei pantaloni e ripartiamo... dopo questo avrai i coglioni talmente pieni che ci puoi spegnere un incendio!>>
Dario indispettito mise in moto la macchina e riprendemmo il viaggio.
Stavo cercando di trovare in quei racconti la chiave per risvegliare le perversioni di Anna senza trovare appigli quando Dario riprese a parlare.

<<C’è qualcos’altro di interessante che potrei ancora raccontare.
Dopo la nascita di Erica io ed Anna cominciammo a fare dei giochini durante il sesso.
Ovviamente l’idea partiva da me. Immaginavamo di scopare con altri.
A volte il nostro compagno era una donna altre volte un uomo.
Talvolta avevamo preso a guardare dei filmini porno a tema sesso di gruppo.
All’inizio Anna dava l’impressione che acconsentisse solo per fare piacere a me.
Guardava svogliatamente il film dedicandosi più a farmi un pompino o a prenderlo nella fica.
Un giorno però la sua attenzione fu catturata dalla scena di un film amatoriale con coppie scambiste.
Uno dei mariti era venuto precocemente dentro la sua compagna.
L’altro uomo smise subito di stantuffare la moglie è andò a penetrare la donna.
Ricordo che Anna aveva lo sguardo fisso sul monitor, sembrava fortemente catturata da quella scena.
Il cazzo di lui entrava e usciva da quella fica piena di sperma.
Dopo qualche spinta, il seme aveva preso una consistenza cremosa di colore biancastro.
L’asta del cazzo ne era imbrattata e sui bordi della vulva se ne accumulava una grande quantità.
Vedendola ipnotizzata da quella scena infilai il cazzo dentro Anna e la trovai allagata di umori.
Feci in tempo a dare due spinte che l’uomo nel video cominciò a eiaculare dentro la donna facendola godere.
Questa scena portò mia moglie in uno stato di eccitazione estrema.
Si voltò chiedendomi scusa perché stava già venendo.
Quindi prese a gemere e a spingere la vulva ferocemente contro il mio pube.
Il suo orgasmo fu molto lungo e non l'avevo mai sentita gridare così tanto presa dagli spasmi.
Quando estrassi il cazzo avevo i testicoli bagnati di umori.>>

La perversione di Anna poteva essere quella di farsi venire in fica da più uomini?
Amava il sesso di gruppo oppure lo scambio di coppia?
Poteva essere ma non ebbi modo di continuare quel ragionamento perché Dario continuò il racconto.
<<Devo ammettere che l’idea dello scambio di coppia mi aveva sempre attratto.
Vedere Anna così eccitata mi fece pensare che forse la cosa potesse piacere anche a lei.
Presi quindi il coraggio di parlarle dell’esistenza dei Club Privé.
Fu così, che il nostro gioco preferito durante il sesso fu quello di immaginare situazioni all’interno di questi locali.
Anna sembrava molto partecipe al gioco così una sera lasciammo Erica dai nonni e ci andammo veramente.
Prima di entrare ci eravamo dati una serie di regole da rispettare.
La più importante era quella di non aver alcun rapporto sessuale senza l’uso del preservativo nella remota ipotesi che ci fossimo lasciati andare.
Anna entrò subito nella parte. All’ingresso era riuscita a farsi fare uno sconto dal titolare mettendo in bella mostra il suo decolté.
L’ambiente era veramente surreale. Sui divanetti c’erano diverse coppie.
C’era chi faceva un pompino chi mostrava il seno o chi se ne stava a gambe aperte mostrando la fica.
Appena entrammo fummo assediati da uomini single. C’era chi chiedeva ad Anna di potergliela leccare, chi voleva solo una sega, chi un pompino, chi voleva leccarle il culo, chi voleva masturbarsi davanti a lei ecc ecc...
Stanchi di declinare tutti quegli inviti ci dirigemmo nella zona privata dove vi erano diverse stanze a tema.
Alla stanza sadomaso, alla stanza buia, alla stanza incontro single preferimmo quella per sole coppie.
La stanza era praticamente composta un letto che copriva tutta l’enorme area.
Una parete della stanza aveva delle sbarre da cui i single poteva osservare quanto accadeva al suo interno.
L’area era già discretamente affollata e trovammo posto vicino alle sbarre.
Mentre Anna aveva preso a succhiarmi il cazzo un ragazzo dal fisico molto esile ci fissava al di là della parete.
Chiesi a mia moglie di posizionarsi con il culo verso le sbarre mentre continuava a spompinarmi.
Quel ragazzo non perse l’attimo. Allungò il braccio e cominciò ad accarezzarle i glutei.
Ogni tanto Anna doveva interrompere il pompino per redarguire l’ardire del ragazzo che azzardava la penetrazione della vulva e dell’ano con le dita.
Sparsi qua e là vi erano comodini dove era possibile reperire preservativi, fazzoletti e gel lubrificante.
Una di queste postazioni era attaccata alla parete con le sbarre qundi dissi a mia moglie che volevo far impazzire quel ragazzino inculandola.
Ci portammo vicino al distributore del gel. Anna si era aggrappata con le mani alle sbarre mentre io lubrificavo abbondantemente l’uccello e il suo foro anale.
Cominciai quindi una lenta e progressiva penetrazione. Il ragazzo ovviamente era li a godersi lo spettacolo a pochi centimetri da noi.
Mia moglie non era rilassata ed ogni piccola spinta le procurava smorfie di dolore. Con una mano tirai giù il body di Anna lasciandole scoperti gli enormi seni.
Spinsi il petto di Anna contro la parete ed un seno passò tra una sbarra e l’altra. Il ragazzo si mosse fulmineo e iniziò a succhiare il suo capezzolone.
Quel giovanotto ci sapeva fare perché le smorfie di Anna si erano trasformate in mugolii.
Decisi di portare la mano sulla sua figa nel tentativo di masturbarla e rendergli la penetrazione anale più sopportabile.
Quando fui lì, sentii la mano del ragazzo che si dava da fare con la vulva di mia moglie.
Ormai l’ano si era dilatato a sufficienza quindi iniziai a scoparla con decisione.
La bocca del giovane dovette lasciare la presa ed il seno di Anna tornò nella mia mano.
Trovai il capezzolo turgidissimo e molto insalivato. Il ragazzo, nel frattempo, aveva introdotto il cazzo tra le sbarre e sussurrai a mia moglie di prenderlo in mano.
Era una scena surreale, penetravo il culo burroso di Anna mentre lei e quello sconosciuto si masturbavano a vicenda.
Mia moglie prese a strofinare quella cappella contro le sue cosce. Lo passava da una coscia all’altra fino a quando arrivò a premerla in modo deciso contro la clitoride.
Non ci potevo credere che poteva arrivare a giocare in modo così audace col cazzo di un altro uomo.
Appena Anna portava la punta di quel cazzo a sentire l’apertura della vulva il ragazzo spingeva il pube contro le sbarre nel tentativo di penetrarla.
Mia moglie si premurava che la penetrazione completa del glande non avenisse.
Quel gioco finii presto, appena il giovane iniziò ad ansimare, Anna alontanò il cazzo dalla fica e massagiandogli i coglioni indirizzo quei fiotti di sperma lontano dal suo corpo.
Estrassi il cazzo dal culo per permetterle di pulirsi la mano con dei fazzoletti, dopodiché ci dirigemmo in bagno per una pulizia più accurata. >>

Poteva farsi schizzare addosso dallo sperma di quel ragazzo e concludere l’amplesso.
Oppure indirizzare quei fiotti dentro la vulva per poi farsi stantuffare dalla nerchia di Dario.
Avrebbe emulato con buona approssimazione la scena di quel film porno che l’aveva turbata.
Invece si era saputa controllare. Sentivo che ero vicina, era solo questione di tempo, ma avrei trovato il suo punto debole!
Dario riprese il racconto.

<<Usciti dal bagno ci recammo al bar per consumare i drink inclusi nella card.
Sorseggiando i nostri cocktail parlavamo di quanto fosse stata folle l’esperienza appena vissuta.
Il viso di Anna aveva preso colore e le sue palpebre calavano leggermente sugli occhi segno che l’alcol le era entrato in circolo.
Con quell’espressione ubriaca mia moglie mi confidò che da un po qualcuno le stava palpeggiando il culo.
Accanto a noi era seduta una coppia molto giovane. Erano entrambi molto belli con i capelli biondi.
Scendendo dagli sgabelli ci rivolsero un sorriso dai denti bianchi. Lui diede un bacio sul collo di mia moglie poi mano nella mano la coppia scomparve dietro le tende del privè.
Con Anna ci scambiammo un sorriso divertito quindi bevemmo tutto d’un fiato l’ultimo sorso rimasto nel bicchiere.
Ci alzammo e due istanti dopo venimmo inghiottiti anche noi dal quel tendone nero.
Rientrammo nella stanza delle coppie ma di quei due ragazzi non vi era traccia.
Mia moglie si era messa supina, i gomiti appoggiati sul materasso sostenevano il busto ed i seni all’interno del body sembravano volessero esplodere.
Le sue gambe erano piegate e aperte. Potevo distinguere nella penombra della stanza la sua vulva gonfia di desiderio che troneggiava al di sotto del reggicalze.
Infilai la testa sotto la mini gonna e presi a leccarla avidamente.
Quando rialzai il capo accanto ad Anna c’erano un uomo ed una donna.
L’uomo stringeva deciso un seno di mia moglie mentre la sua bocca ne suggeva rumorosamente il capezzolo.
Sul lato opposto la donna le accarezzava dolcemente la schiena e giocava con in suoi capelli.
Anna era visibilmente imbarazzata e il suo sguardo chiedeva aiuto.
Dissi subito alla coppia di andarci piano perché per noi era la prima esperienza.
Visibilmente seccato l’uomo si stacco dal capezzolo di mia moglie andando a mettersi dietro la compagna che intanto si era posizionata alla pecorina.
Entrambi avevano dei bellissimi corpi. Lui era atletico con pettorali possenti e braccia forti.
Lei era longilinea con un bellissimo seno all’insù e un viso gradevole.
L’uomo cominciò a possederla subito con forza. Le cingeva i fianchi sottili mentre le vigorose spinte le facevano sobbalzare le solide tettine.
Mi decisi a tirare fuori il cazzo e a penetrare Anna alla missionaria.
I visi delle due donne erano l’una sopra l’altra e si guardavano con gli occhi socchiusi mentre godevano della penetrazione.
La mano della ragazza aveva preso ad accarezzare dolcemente il corpo di mia moglie.
Anna dopo qualche attimo di esitazione cominciò a ricambiare le carezze con le stesse modalità.
Le loro mani arrivarono a toccarsi il pube ed avevano cominciato a sgrillettarsi dolcemente.
La fica di mia moglie era fradicia. Le dita della sconosciuta cominciarono a saggiare anche il diametro del mio cazzo che entrava ed usciva dalla fica di Anna.
Con stupore notai che mia moglie aveva preso a massaggiare timidamente i testicoli dello sconosciuto. Questa visione mi indusse ad estrarre il cazzo e metterlo nelle mani di quella donna.
Lo stupore per le dimensioni dell'uccello erano evidenti sul suo volto. Prese a stringerlo decisa e venne a bacciarmi con passione sulla bocca.
Anna si alzò fulminea mettendosi sulle ginocchia. Percepivo il suo sguardo sgomento nel vedermi baciare appasionatamente con una sconosciuta.
Anche l’uomo aveva smesso di penetrare la compagna andandosi a posizionare accanto a mia moglie.
Quando le fu vicino afferrò il body di Anna tirandolo giù con forza. Le grosse mammelle sobbalzarono fuori in tutto il loro splendore.
Sentendosi cinta dalle braccia dell'uomo il suo sguardo si fece di disapprovazione, la situazione le stava sfuggendo di mano, e quel gioco si stava trasformando suo malgrado in uno scambio di coppia.
Anna iniziò a dimenarsi e disperata ci intimò di smettere immediatamete di baciarci.
La reazione violenta di mia moglie aveva indotto lo sconosciuto a mollare la presa. La donna invece smise di baciarmi voltandosi verso Anna.
Ci fu un momento di silenzio, gli occhi di mia moglie erano lucidi e facevano trasparire tutta la rabbia che stava provando.
Gli sguardi delle due donne si incrociarono per diversi secondi, subito dopo le loro bocche si unirono in un bacio saffico da urlo.
Le loro dita smaltate di rosso scomparivano all’interno delle vulve bagnate. Sembravano estraniate da quanto succedeva intorno mentre limonovano con passione per diversi minuti.
L'uomo si pose alle spalle di Anna afferrando con forza una mammella. Poi il corpo di mia moglie iniziò a sobbalzare facendomi intuire che lo sconosciuto aveva iniziato a penetrarla.
Non ci potevo credere. La fica di Anna era stata violata davanti al mio sguardo.
Non durò molto, l'uomo fece in tempo a ficcarla con qualche spinta prima tirare fuori il cazzo e eiaculare abbondanti fiotti di sperma sulle cosce delle due donne.
Ero allo stremo, eccitato emulai la stessa azione ed in piedi riversai i miei getti di seme sui loro seni.
Entrambe presero a pulire le nostre cappelle dalle ultime gocce di sperma e tornarono a limonarsi con passione.
Sembravano fuori controllo, cominciarono a spalmare sui loro corpi il seme che avevano addosso.
Le dita imbrattate di sborra giocavano con i loro capezzoli inturgiditi formando filamenti viscosi.
Poi tornarono a sditalinarsi le fiche introducendo dentro di loro quel miscuglio di sperma.
L’orgasmo di Anna fu dirompente. La schiena s’inarcò mentre l’intera mano di quella donna era inserita all’interno della sua vulva.
Il petto all’infuori esponeva le areole inturgidite con i capezzoloni bagnati di sperma. Le forti grida di godimento avevano catturato l'attenzione di tutti gli avventori del locale.
La sconosciuta che non aveva ancora goduto prese quindi il mio nerchione barzotto e cominciò a sbatterselo sul clitoride.
Afferrai i suoi glutei sodi e spinsi con decisione tutto il cazzo dentro quella fica piena di umori viscosi. Appena il tempo di avvertire la sua dilatazione attorno al ceppo che le sue grida ansimanti riempirono il locale.>>

<<Anna era sconvolta per quanto era successo.
Aveva perso il controllo ed il terrore di aver contratto qualche malattia la perseguitò durante le settimane seguenti.
Si calmò solo mesi dopo, quando entrambi facemmo le analisi del sangue.
Addirittura mi resi conto, che non ricordava, anzi negava, di essere stata penetrata dallo sconosciuto.
Talmente era convinta della sua versione che io stesso mi misi in dubbio su quanto successe quella notte.
Ricordava solo di essere venuta accidentalmente a contatto col seme di quell'uomo.
Comunque non volle più mettere piede in quei locali quindi cessarono anche quelle nostre fantasie a letto.>>

Tutti i racconti di Dario durante il viaggio furono sconvolgenti.
Quelle confessioni sull'intimità di Anna non facevano che darmi ragione.
Anche nelle donne più irreprensibili si nasconde un lato lussurioso, ed Anna non era assolutamente da meno.
Era una donna impostata ma sulle mura di quella fortezza cominciavano a intravedersi delle brecce ben visibili.
Il suo debole per le donne, il suo passato con le droghe, le sue fantasie sessuali in adolescenza verso gli uomini più grandi, la sua predisposizione ad essere posseduta brutalmente per poi dimenticare quanto accaduto, erano tutti pezzi un puzzle che andava componendosi nella mia mente.
Non sarebbe stato semplice raggiungere l'obbiettivo ma ero intenzionata a vincere quella partita.
Per quanto riguardava Erica il discorso sarebbe stato più semplice.
Era una timida verginella piena di ormoni, basterà darle una spintarella e cadrà nel baratro...

La monovolume uscii dall’autostrada.
Una decina di minuti dopo ci fermammo sotto la casa estiva.
Dario diede un colpo di clacson ed Erica ed Anna ci vennero incontro.
Abbracciai forte Erica mentre Anna non potè fare a meno di notare il mio nuovo look.
<<wow Sara! Cosa ti è successo in questi pochi giorni? Ti vedo proprio cambiata! Sei una bambolina! Sei bellissima! Una vera signorina!>> Mi staccai da Erica e andai incontro ad Anna.
Le lanciai uno sguardo malizioso e l’abbracciai teneramente.
Il mio viso affondò in mezzo ai suoi grossi seni e la mia mano accarezzò la sua schiena scoperta.
<<In questi giorni mi sei mancata moltissimo Anna... mi spiace di averti fatto preoccupare!>>
Pronunciai queste parole mentre la mia mano andava ad accarezzare sui suoi fianchi.
Nei suoi occhi avevo intravisto l'evidente imbarazzo e soprattutto volevo illudermi di percepire un certo turbamento.
Quindi fu il turno di Dario che abbracciò Erica e venne a baciare affettuosamente Anna.
<<Ti sono mancato Amore?>>
Anna annuì pensierosa e timidamente accennò uno dei suoi sorrisi.
Questi dialoghi vennero interrotti dell’entusiasmo di Erica.
<<Sei arrivata giusto in tempo! Stasera con il gruppo andiamo tutti allo Chalet a ballare! Ci divertiremo!>>
Guardai la mia amica con complicità e malizia.
<<Ci puoi scommettere!>>